La prima puntata sui “Produttori Amici” è dedicata a Stefano Mancinelli, vignaiolo marchigiano con all’attivo numerosi premi e riconoscimenti per i suoi vini, in particolare il Lacrima di Morro d’Alba DOC.
Verso la fine del secolo scorso, il vitigno autoctono Lacrima di Morro d’Alba rischiava l’estinzione. Stefano Mancinelli è stato uno dei principali artefici della riscoperta di questo vitigno. Nel 1985 arriva il riconoscimento della DOC su un appezzamento di 7 ettari vitati, 4 dei quali di proprietà di Mancinelli.
Nel 2003 Stefano decide di coinvolgere il laboratorio di analisi Bioesis, specializzato nella ricerca del DNA, per analizzare e certificare che il vino da lui ottenuto sia realizzato esclusivamente con uva di Lacrima.
La coltivazione della vite e la vinificazione non sono le uniche attività, infatti in azienda è presente un impianto di distillazione per la produzione di Grappa ed un frantoio per la produzione di Olio Extravergine di Oliva.
Eugenio ci racconta il suo incontro con Stefano Mancinelli
Ricordo come fosse oggi, il primo incontro con Stefano Mancinelli.
Una quindicina di anni fa, gironzolavo facendo scouting di vini per le Marche. Decido di presentarmi, senza appuntamento presso la sua cantina (il Lacrima di Mancinelli era già allora un mito per noi appassionati). Mi riceve lui, col sorriso sulle labbra ed una cortesia e disponibilità unica. Visitiamo il suo vigneto, la sua cantina e poi mi stappa tutti suoi vini, di cui mi innamoro a vista. Mi dice sconsolato che da pochi giorni è mancato il suo distributore in Piemonte.
Io, sebbene alle prime armi, ma con un pizzico di ambizione, azzardo un: “se vuole posso occuparmene io”. Sorride e mi risponde “OK”.
Quel giorno ha inizio un sodalizio ancora in essere. Stefano Mancinelli è per me un esempio di professionalità e correttezza senza eguali.
Oggi mi lega a lui un sentimento di gratitudine, stima ed amicizia profonda.
La nostra “prima”, sui produttori nostri amici, è tutta per lui.
Intervista a Stefano Mancinelli
Quando e come è diventato un viticoltore/vignaiolo?
Faccio questo lavoro da 40 anni. Mio padre era commercialista con l’hobby della viticoltura. Per lui fare il vino è sempre stata una grande passione che mi ha trasmesso. Io ho fatto studi di agraria ed ho iniziato da subito a seguire le vigne di famiglia a tempo pieno.
Qual è la filosofia della sua azienda agricola?
Sono due: la prima è che il vino deve avere il gusto e il profumo dell’uva, per questo vinifico solo vini in purezza, Verdicchio e Lacrima di Morro d’Alba. Non amo i vini prodotti con più uve, standardizzano troppo il prodotto. La seconda è che la qualità di un vino dipende sempre dalla qualità della materia prima che si va a trasformare. Quindi, per esempio, se avrò un’uva da 7, se sarò un bravo “trasformatore” – e il bravo trasformatore è colui che in cantina non fa danni – otterrò un vino da 7. Per questo punto moltissimo sulla qualità delle uve che sono tutte prodotte nei miei vigneti. Nelle annate sfavorevoli semplicemente produrrò meno vino, di sicuro non andrò a comprarne per mantenere le quantità di produzione.
Cos’ha di speciale, secondo lei, il vitigno Lacrima di Morro d’Alba?
La Lacrima di Morro d’Alba è un vitigno che regala un vino con caratteristiche di aromaticità, sentori di rosa, viola e sottobosco, ha morbidezza, struttura e corpo, caratteristiche rare da trovare tutte insieme in un altro vino.
Qual è la maggior difficoltà del suo lavoro?
La burocrazia.
Qual è la cosa più bella del suo lavoro?
La passione con la quale ho fatto il mio lavoro, che mi ha guidato fin qui e che mi porterà avanti (finché l’aspetto burocratico non peggiorerà). Poi sono state tante le soddisfazioni a livello di apprezzamento del prodotto e di immagine che ne abbiamo guadagnato.
Qual è la sua regione vinicola preferita (a parte la sua)?
Non ne ho di specifiche, apprezzo i bianchi dell’Italia nord-orientale e resto spesso affascinato dagli assaggi di Nero d’avola.
Sfide/Progetti per il futuro?
Star bene, riuscire ancora a mangiare tutti i giorni e “vaff… a tutto”.